«Da settimane sembra che sia scesa la sera. Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città; si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante, che paralizza ogni cosa al suo passaggio: si sente nell’aria, si avverte nei gesti, lo dicono gli sguardi. Ci siamo ritrovati impauriti e smarriti. Come i discepoli del Vangelo siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca … ci siamo tutti».
(27 marzo 2020 - Preghiera di Papa Francesco per la fine della Pandemia)
Il giorno di Pasqua alle donne che si allontanano dal sepolcro vuoto per dare l’annuncio della Risurrezione, Gesù dice loro: Non temete, andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno” (Mt 28, 9). Gesù risorto invita anche noi ad andare in “Galilea”, nella nostra realtà fatta spesso di fatica, di fragilità, di incontri diversi, la nostra quotidianità: qui lo possiamo incontrare.
In questo momento così faticoso dove incontriamo Gesù risorto?
Papa Francesco ci propone un lungo elenco di incontri con il Risorto. Sono i «Medici, infermieri e infermiere, addetti dei supermercati, addetti alle pulizie, badanti, trasportatori, forze dell’ordine, volontari, sacerdoti, religiose e tanti ma tanti altri che hanno compreso che nessuno si salva da solo».
Queste persone in questo momento sono la presenza viva del Risorto che ci ripete: «Non abbiate paura, io sono accanto a voi in questa difficile lotta».
In questo periodo nella nostra realtà parrocchiale vedo la presenza del Risorto anche attraverso i nostri volontari della Caritas. Persone che tengono costantemente i contatti con i poveri, preparano le buste con gli alimenti da consegnare ai bisognosi. Vanno loro stessi a fare la spesa di alimenti freschi grazie alle offerte di persone generose e sensibili.
Gesù nessuno l’ha visto risorgere in quella notte, ma noi ne abbiamo la certezza attraverso queste persone umili, semplici, disponibili che hanno capito che la vita ha senso e valore se la doniamo agli altri. Grazie a nome di tutta la comunità parrocchiale. Ricordandovi sempre nella preghiera, con affetto
(P. Gabriele)
Dio onnipotente e misericordioso,
guarda la nostra dolorosa condizione:
conforta i tuoi figli e apri i nostri cuori alla speranza,
perché sentiamo in mezzo a noi la tua presenza di Padre.
(Papa Francesco)