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Specialmente di questi tempi sentiamo spesso attorno a noi persone che si lamentano, paurose e diffidenti, stanche e demotivate, a volte arrabbiate, pronte a denunciare chiunque. E’ difficile trovare persone che sanno dire un grazie, che sanno trovare e vedere qualche spiraglio di luce in mezzo a tanta confusione e paura. Difficile vedere qualcosa di buono negli altri.
Forse siamo arrabbiati o indifferenti anche nei confronti del Signore. A che cosa serve un Dio che pare ci abbia abbandonati a noi stessi, al nostro egoismo e al nostro dolore.
Eppure Dio oggi con la sua nascita in mezzo a noi ci ha mostrato il suo volto sorridente. Non abbiamo più a che fare con un Dio imbronciato, impenetrabile, innervosito, arrabbiato, pronto a punire, ma con un Dio che ci sorride, sempre perché nonostante tutto ha fiducia in noi e sa che possiamo farcela. Abbiamo a che fare finalmente con un Dio che sa solo amare e dire bene di noi.
Non aspettiamoci però che Dio ci risolva i problemi, che appiani la vita o ce semplifichi … non l’ha fatto neppure con la a vita del suo Figlio.
La vita è un mistero e come tale va accolta e rispettata e la sofferenza fa parte della nostra fragilità umana.
Ma se Dio mi sorride, sempre, significa che esiste qualche modo che ancora non vedo, una ragione che ignoro, un orizzonte oltre … e allora mi fido.
Quando qualcuno ci stima, dice bene di noi, ci sorride, ci fa sentire il suo affetto la nostra vita cambia e siamo capaci di fare qualunque cosa, anche le più difficili.
Vi auguro allora di accogliere la benedizione di Dio e di benedirvi gli uni gli altri, dire del bene senza cedere alle continue lamentele o allo scoraggiamento. Non dimentichiamo che portiamo sempre con noi la Benedizione di Dio.
Qualunque cosa succeda nella tua vita, quest’anno, ricorda che Dio ti sorride e ti benedice.
Auguri per un nuovo anno amato e benedetto dal sorriso di Dio.
(P. Gabriele)
Il terreno è solo di sabbia, non ci sono ripari, non c’è più vita. Le case sono vuote, senza luce. I pastori vagano, ben distanziati per paura, in cerca di una meta, frastornati dalla mancanza di ogni certezza. In lontananza, da una grotta esce una luce che si proietta nel deserto e riempie di speranza quei poveri pastori. E’ la grotta di Betlemme, la grotta dove è nato Gesù. I pastori si dirigono fiduciosi verso quella luce sicuri di trovare un riparo, un senso al loro camminare.
Questo presepe vuole raccontare la nostra storia di oggi, una storia segnata dalla pandemia. Da un paio d’anni la nostra vita è cambiata: vaghiamo spesso senza certezze in un terreno infido, arido, tra relazioni che ci fanno paura, mascherati, quasi irriconoscibili. Non ci sono più permessi un abbraccio, una carezza, un bacio. Non esiste più la tenerezza, ma solo la diffidenza. Tutti ci dicono tutto e il contrario di tutto e il nostro cuore si riempie di paura e di ansia. Ce la prendiamo anche con Dio: ci ha forse abbandonati? Dove andremo a finire?
Ma ecco da qualche parte, sembra in un angolo ma è davanti a noi, una luce che ha il potere di riscaldarci il cuore e di dare ancora un senso alla nostra vita: è GESU’ che nasce per camminare con noi, per ridonarci la speranza e la gioia. Ci da la certezza che la tenerezza e l’amore esistono ancora. Ci aspetta a quell’umile grotta per dirci: NON AVER PAURA, “la primavera tornerà ancora e io verrò a passeggiare con te mano nella mano”.
(P. Gabriele)
Papa Francesco sottolinea ciò che l'arcangelo Gabriele dice alla Madonna nel momento dell'annunciazione. «L’angelo non dice a Maria: “Tu sei piena di intelletto, sei intelligente, sei piena di virtù, sei una donna ultrabuona“. No: “Sei piena di graziaˮ, cioè di gratuità, di bellezza. La Madonna è la bella per eccellenza. La bellezza è una delle dimensioni umane che troppo spesso trascuriamo. Parliamo della verità, della bontà e lasciamo da parte la bellezza. Invece è importante quanto le altre. È importante trovare Dio nella bellezza».
La bellezza di chi si prende cura di chi ha bisogno, accoglie e rispetta.
La bellezza di chi osserva pur con fatica le disposizioni necessarie per superare questo momento difficile.
La bellezza di papà e mamma nell’impegnativo compito di educare i figli e dar loro un futuro di speranza.
La bellezza di chi si prende cura dell’educazione alla fede dei nostri bambini e ragazzi.
La bellezza di chi dona il suo tempo e il suo amore per aiutare chi è in difficoltà.
La bellezza di chi ama la propria comunità parrocchiale ed è felice quando ci si ritrova insieme alla domenica nella celebrazione dell’Eucaristia.
La bellezza di chi si prende cura della nostra chiesa per renderla bella e accogliente
La bellezza di chi, pur in mezzo a difficoltà, ci aiuta nella preghiera con il canto.
La bellezza di chi nel silenzio vive la sofferenza uniti a Cristo e al suo amore nella preghiera quotidiana.
Un augurio per tutti voi in questo Natale:
La bellezza di un Dio che si fa Bambino per amore vi aiuti a riscoprire in voi e in chi vi sta intorno la Bellezza che nonostante le nostre fatiche ci portiamo dentro. E gioire di tutto questo.
La Comunità dei Frati
Luciano, Franco, Gabriele. Antonio, Christy, Anton, Anicet
Come vuole la tradizione, con la festa di S. Antonio si conclude l’Anno Pastorale. Anche quest’anno, purtroppo, la situazione attuale non ci permette di vivere un momento di festa insieme. Questo non ci impedisce di dire una grande grazie al Signore perché, nonostante non pochi limiti, ci ha accompagnato con il suo amore.
GRAZIE per la preghiera incessante che si è levata al Signore con la celebrazione eucaristica e con la recita giornaliera del S. Rosario.
GRAZIE per la disponibilità di tantissime persone che hanno donato il loro tempo e il loro amore per la cura della chiesa, per la Caritas, per il servizio per la Comunione e l’accoglienza in chiesa.
GRAZIE per i Ministranti, fedelissime ragazze e ragazzi per il servizio domenicale all’Eucaristia.
GRAZIE per le catechiste e i catechisti che hanno accompagnato, sempre con amore, dedizione ed entusiasmo, i bambini e i ragazzi alla prima Confessione, alla prima Comunione e alla Confermazione.
GRAZIE per il bellissimo e indimenticabile momento vissuto con le nostre bambine e bambini per la Prima Confessione sul Carso presso la Cava Marucelli Omar immersi nella natura a fare l’esperienza dell’amore del Pastore buono.
GRAZIE per gli animatori dei gruppi Giovanissimi e del Post Cresima per la loro dedizione e capacità nell’accompagnare le ragazze e i ragazzi nel loro cammino umano e cristiano.
GRAZIE per quanti si sono spesi nell’animazione liturgica, nell’informazione e condivisione delle realtà e iniziative parrocchiali.
GRAZIE per i frati della nostra Comunità che non hanno mai fatto mancare la loro presenza in chiesa per un colloquio o per donare l’amore di Dio nel sacramento della Riconciliazione.
Grazie
(P. Gabriele)
La storia della pecorella smarrita e del Pastore buono che la va a cercare rivissuta sul Carso (Cava Maruccelli Omar) in mezzo ad un gregge di pecore, da un gruppo di bambine e bambini, assieme ai loro genitori, per celebrare la loro PRIMA CONFESSIONE. Una serenità e una gioia indescrivibili trovarsi immersi nella natura tra amici per vivere la festa del perdono, l’incontro con il Pastore Buono che in ogni momento della tua vita, quando ti allontani da LUI, ti viene a cercare non per sgridarti, non per punirti, ma per prenderti con dolcezza sulle sue spalle e portarti a casa perché sa che solo con LUI tu puoi stare bene anche se non sempre ne sei convinto.
E’ bello scoprire che c’è un Pastore (GESU’) che ti vuole bene e che ti vuole aiutare a cambiare, a migliorare, a correggere tante piccole cose della tua vita non con le regole, le minacce e le punizioni, ma solo con l’AMORE.
“Io ti voglio bene, ti dice Gesù, non so fare altro che amarti e perdonarti sempre, sempre. E’ perché ti amo che tu sei capace di tornare a me e chiedere scusa”.
E’ bello scoprire e vivere un DIO così: ti infonde tanta serenità e gioia, ma nello stesso tempo ti impegna e ti responsabilizza. Non è giusto approfittare di questo amore così bello e gratuito.
Un grande grazie alle catechiste che con amore, dedizione ed entusiasmo hanno preparato le bambine e i bambini a vivere nella gioia questo momento.
Un grazie a voi bambine e bambini con le vostre famiglie
(P. Gabriele)