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NATALE: Con Maria la TENEREZZA di Dio

O Dio ti sei fatto bambino nascendo da una donna. Maria ti ha accolto con infinita dolcezza, ti ha accarezzato, baciato, stretto al suo cuore e tu coccolato da tanto amore sei diventato tenerezza per il mondo intero.

Accanto a Maria hai dimenticato la povertà, i disagi, la solitudine di quel momento. Non ti sei arrabbiato, non hai perso il tuo dolce sorriso, ma hai saputo donare a chi ti guardava speranza e fiducia in qualcosa di bello e di grande.

Anche il nostro Natale di quest’anno assomiglia più che mai al tuo e abbiamo bisogno come te di tua madre, Maria.

Maria, sii accanto anche a noi in questo Natale così strano e irreale. Abbiamo bisogno della tua dolcezza, delle tue carezze, dei tuoi baci che ci aiutino a vivere questo momento difficile dove ci è negato ogni abbraccio, ogni carezza perfino nel momento di lasciare questa esistenza, mentre tu, almeno, hai potuto abbracciare e baciare il tuo Gesù nel momento della sua morte.

Aiutaci Maria a credere che quel Gesù che tu hai accolto tra le tue braccia è venuto per noi per aiutarci a non perdere la speranza. Facci assaporare la dolcezza e la tenerezza che oggi ci è spesso negata. Abbiamo paura anche delle persone più care perché potrebbero contagiarci.

Aiutaci a non perdere la luce e la bontà dei nostri occhi, unico mezzo che abbiamo per comunicare tra noi. Donaci la speranza che insieme, con te e il tuo Gesù accanto, possiamo riprendere il nostro cammino dopo questo momento di fatica.

Scenda su tutti voi e sulle vostre famiglie la tenerezza di Dio.

Buon Natale.

La Comunità dei frati:

A. Pastorello, Luciano, Franco, Gabriele, Antonio, Anicet

Vivere il tempo del covid-19

Signore, mi hanno chiesto di rimanere in isolamento senza avere contatti ravvicinati con gli altri, nemmeno con i miei confratelli. Tutto all’improvviso quando non te l’aspetti: accompagni un tuo confratello che ha difficoltà a camminare a fare un controllo e ti ritrovi, pur avendo usato tutte le precauzioni, in isolamento perché quel tuo confratello è risultato positivo senza alcun sintomo.

Signore stiamo vivendo un momento tanto difficile che ci riempie di paura e di ansia. Abbiamo paura di tutto e di tutti. Tutti possono essere dei potenziali pericoli da evitare.

Questa non è vita Signore!

Ci viene da chiederci: perché non ci rispondi Signore? Sembri sordo o indifferente al dolore di tante persone che perdono la vita senza un affetto, una carezza, un bacio; alla fatica dei medici e infermieri che giorno e notte cercano di arginare questa tempesta impietosa; alla solitudine di tanti anziani relegati nelle case di riposo; alla disperazione di tante persone che sono costrette a chiudere le loro attività lasciando sulla strada innumerevoli famiglie senza sostentamento.

Eppure Signore so che tu ci sei ... ma perché non ti vedo e non ti sento? Sono diventato cieco e sordo?

Mi viene in mente la tua esperienza Gesù sulla croce quando nella tua umanità disperata per la sofferenza e l’abbandono, hai gridato “Padre perché mi hai abbandonato?" Ma Dio non ti aveva abbandonato anche se tu stavi morendo. E l’hai capito e ti sei lasciato andare al Padre con fiducia. E il Padre ti ha accolto per donarti una vita immensamente più grande: la Risurrezione.

Sì anche quel momento tragico di Gesù era vita come lo è la nostra.

Che il Signore ci aiuti a fidarci ancora di Lui, a prendere in mano la nostra vita così come ce la ritroviamo per darle ancora un senso. Infonda in noi la speranza che insieme, seppur divisi, possiamo ancora camminare nella vita.

(P. Gabriele)

Prime Comunioni 2020

Dopo tanta attesa, paure e speranze abbiamo potuto celebrare le Prime Comunioni per una quarantina di bambini e bambine. Non tutti insieme come era nostro desiderio, ma a gruppi più piccoli. L’emergenza che stiamo vivendo ha spronato la nostra fantasia a trovare strategie nuove e adeguate. Abbiamo trasformato la nostra chiesa in una grande sala con al centro l’altare, Gesù, e intorno, formando una grande barca, i bambini con i loro famigliari. Tutto nel rispetto del distanziamento prescritto.

Per i bambini e bambine, ma anche per tutti i famigliari, è stata una grande festa. La bellezza di trovarsi insieme, pur divisi, attorno a Gesù, incontrarlo in mezzo a loro, poterlo stringere idealmente tra le loro braccia, un Gesù non lontano o in alto ma alla loro portata.

Tutto questo ci ha insegnato una cosa: mai perdersi di coraggio di fronte ai problemi e alla difficoltà. Non dimentichiamo che con noi c’è sempre il Signore che ci dona la forza necessaria. Chiede semplicemente la nostra fede, la nostra fiducia e disponibilità. “Con Te noi faremo cose grandi” ci dice una nota canzone.

Un grazie particolare ai catechisti che con grande dedizione e amore hanno accompagnato i nostri bambini e bambine al loro primo incontro con Gesù.

Un grande grazie alle tante persone che hanno creduto, hanno donato il proprio tempo per realizzare quello che sembrava rimanere un sogno.

Grazie ai nostri frati che, nonostante l’età, sono stati sempre presenti nell’accoglienza e nella disponibilità al sacramento della Riconciliazione.

Grazie a quanti con umiltà e dedizione si sono prestati per la pulizia e l’addobbo della chiesa.

Grazie al nostro Coro per aver rese belle ed emozionanti tutte le celebrazioni. Sono stati chiamati ad un servizio impegnativo e continuo al sabato e alla domenica e l’hanno reso con disponibilità e gioia.

Grazie ai Ministranti per la loro disponibilità al servizio liturgico.

Grazie ai genitori dei bambini e bambine per aver avuto fiducia in noi e per aver collaborato per la sistemazione della chiesa.

Grazie infine ai bambini e bambine perché con la loro gioia ed entusiasmo ci hanno aiutato a credere sempre nella vita soprattutto nei momenti di difficoltà.

Grazie di cuore a tutti

(P. Gabriele)

Maria di Nazareth … Madre in un Giorno di Festa

10 Maggio Festa della mamma

In una casa di Cana di Galilea c’è una grande festa: gioia, canti e balli per la felicità di una coppia. In questo pranzo nuziale c’è anche Gesù in mezzo alla gente che canta, ride, balla, è felice. La bellezza di un Dio che si fa trovare a tavola, gode della gioia delle sue creature. Lui crede nell’amore, lo benedice, lo apprezza, se ne prende cura e lo sostiene. Molto spesso abbiamo pensato che al divertimento Dio preferisse il sacrificio e abbiamo ricoperto il Vangelo con un velo di tristezza. Ma non è così: Dio lo troviamo soprattutto nelle piccole/grandi gioie della terra. Nel dolore Dio ci accompagna, ma non porta mai il dolore.

Gesù inizia la sua vita pubblica da una festa, da una storia d’amore per dirci che il suo rapporto con l’uomo è un rapporto nuziale fatto di festa e di gioia.

A questa festa c’è anche Maria. Anche lei mangia, ride, danza, è felice, ma insieme osserva ciò che accade attorno a lei. Lei è madre e il suo sguardo discreto le permette di vedere ciò che nessuno vede: non hanno più vino. Manca qualcosa, non di essenziale, ma che dà qualità alla vita. Nella Bibbia il vino è simbolo dell’amore felice tra un uomo e una donna, tra l’uomo e Dio. Qualcosa di immensamente grande ma nello stesso tempo tanto fragile, che può venir meno e mancare.

Maria si avvicina a suo Figlio e gli sussurra: «Non hanno più vino».

Non hanno più vino … esperienza che stiamo facendo in questo tempo. Siamo stanchi di questa situazione che sembra non finire mai, privi di energia, di passione e di entusiasmo.

Non hanno più vino … esperienza del dolore per la perdita di persone care, e per non aver potuto accompagnarle con amore e dignità.

Non hanno più vino … esperienza delle continue preoccupazioni per il lavoro, per un domani incerto a livello famigliare, affettivo e culturale.

Non hanno più vino … esperienza di tante persone sole, malate, in difficoltà economiche e psicologiche, persone oggetto di violenza e di indifferenza.

Maria non aspetta la risposta di suo Figlio ma dice ai servi: «Fate quello che vi dirà». La forza incredibile di una madre che «piega» suo Figlio perché intervenga, perché si prenda cura della felicità di quella coppia.

Anche oggi Maria è accanto a noi e si accorge che ci manca il «vino», la felicità e lo fa presente al suo Gesù. Ci invia da suo Figlio sicura che Lui interverrà.

Gesù ci chiede di portargli tutta la nostra «acqua», la nostra povertà e fragilità, il nostro dolore, le nostre preoccupazioni … Lui saprà trasformarla nel migliore dei «vini», saprà far tornare nei nostri volti e nella nostra vita il sorriso e la gioia.

Invochiamo Maria perché ci sostenga in questa fiducia nel Figlio suo.

Con la preghiera e con l’affetto

(P. Gabriele)

Ripresa celebrazioni liturgiche

Da lunedì 18 maggio riprenderanno le celebrazioni liturgiche.
𝐒𝐢 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐫𝐝𝐚 𝐥𝐚 𝐝𝐢𝐬𝐩𝐞𝐧𝐬𝐚 𝐝𝐚𝐥 𝐩𝐫𝐞𝐜𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐟𝐞𝐬𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐦𝐨𝐭𝐢𝐯𝐢 𝐝𝐢 𝐞𝐭𝐚' 𝐞 𝐝𝐢 𝐬𝐚𝐥𝐮𝐭𝐞.

Maria di Nazareth … Accanto a Noi

Maria, una ragazza di Nazareth. Un giorno l’angelo Gabriele ti dice: “Sii felice Maria, Dio si è chinato su di te, si è innamorato di te e ti stringe in un abbraccio. Dio ha scelto il tuo grembo per farsi uomo”. Tu rimani senza parole, ma avverti l’amore infinito di Dio, lo Spirito Santo, che ti rende madre. “Eccomi”, sussurri, e ha inizio il grande sogno di Dio per noi.

Da quel momento sarai accanto a questo Figlio per capirlo, aiutarlo e sostenerlo nel progetto che Dio gli aveva affidato. Ci saranno momenti di difficoltà, di paura, di incomprensione, ma mai dimenticherai il momento in cui Dio si è innamorato di te. Rimani accanto a quel Figlio che a 12 anni ti risponde: “Non sapevate che devo occuparmi delle cose del Padre mio?” Parole difficili ma custodite nel tuo cuore con fiducia. Rimani accanto a quel Figlio durante la vita pubblica soprattutto quando lo credono un pazzo, uno squilibrato per il solo fatto che predica l’amore, l’accoglienza e il rispetto per tutte le persone. Rimani accanto a quel Figlio soprattutto nel momento del dolore, della sofferenza.

Penso che in quei momenti tu abbia incoraggiato e sostenuto il suo cammino. Pur con le lacrime agli occhi, pur non capendo il perché di tanta cattiveria e crudeltà verso una persona che aveva fatto solo del bene, gli sussurravi: “Coraggio figlio mio, sono qui con te, non aver paura, il Padre tuo non ti ha abbandonato, anche se tutto te lo fa credere. Tutti abbiamo bisogno del tuo amore, della tua vita, per riavere la nostra vera vita”.

E alla fine hai stretto per l’ultima volta quel corpo martoriato, senza vita. L’hai stretto forte tra le tue braccia con quell’affetto di sempre preparandolo alla risurrezione. Tutti l’avevano abbandonato, nessuno più credeva in Lui, nella sua risurrezione, ma tu sì perché nel tuo cuore hai sempre coltivato il momento in cui Dio ti ha stretta nel suo abbraccio e ti ha chiamata: “Amata per sempre”.

E ancora oggi Maria sei accanto a noi perché non hai dimenticato le ultime parole di tuo Figlio: “Donna, ecco tuo figlio”, ecco tutti i tuoi figli per i quali io dono la mia vita.

Ti preghiamo Maria, in questo mese di maggio a te dedicato, di accompagnarci in questi giorni tristi per illuminarli di speranza e fiducia. Rimani accanto alle tante famiglie che hanno perso un loro caro, alle famiglie che stanno vivendo situazioni di grande disagio economico e affettivo.

Sii accanto e sostieni medici, infermieri e volontari: fa’ che siano le nostre mani per fare una carezza, dare un ultimo bacio a chi si trova a lottare per la vita.

Maria madre della salute tienici stretti al tuo cuore.

P Gabriele

Resta con noi Signore perché si fa sera

Due discepoli si stanno allontanando da Gerusalemme verso Emmaus, amareggiati e delusi dall’esperienza con Gesù, ormai morto da tre giorni. Lungo il cammino Gesù in persona si fa loro compagno, li rincuora e li aiuta a capire quanto è successo. Giunti a destinazione, mentre Gesù sta per continuare il cammino lo “supplicano” di rimanere con loro: “Resta con noi Signore perché si fa sera” (Lc 24,29).

 

Resta con noi Signore … perché abbiamo paura in questo momento, perché si fa sera:  abbiamo paura per noi e per i nostri cari.

Resta con noi Signore …  Penso alle persone a noi care che ora non ci sono più, al dolore per non aver potuto dar loro un’ultima carezza, un bacio.

Resta con noi Signore … Mi stringe il cuore per il sacrificio di tanti medici e infermieri che hanno lottato notte e giorno senza risparmiarsi per curare gli ammalati.

Resta con noi Signore … Mi dispiace per i numerosi bambini della nostra comunità che avevano in programma la loro Prima Comunione a maggio. Non si farà e non è possibile fissare un altro momento certo.

Resta con noi Signore … Vedo la delusione nei bambini che si stavano preparando alla loro Prima Confessione, all’incontro con Gesù che come un papà buono ti accoglie sempre pronto ad aiutarti nei momenti di difficoltà e di fragilità. La data prevista a fine aprile/inizio maggio è da aggiornare aspettando tempi migliori.

Resta con noi Signore … Penso alla preoccupazione e all’amarezza di alcune coppie che si stanno preparando al matrimonio. Momento di grande incertezza, di sogni e investimenti affettivi ed economici a rischio.

Resta con noi Signore … Mi addolora chi è solo e non ha nessuno che l’aiuti, chi non può vedere i propri genitori, i figli, i nipoti, il fidanzato, la fidanzata. Chi è oggetto di violenza in casa, chi sta male e non sa come curarsi, chi è preso dal panico o dalla depressione e tanti altri che per motivi diversi soffrono a causa di questa situazione.

Resta con noi Signore … Penso alla nostra chiesa vuota e priva di quel calore che ogni domenica ti riscaldava il cuore. Attesa … non possiamo vivere senza Eucaristia: ne va della nostra vita spirituale. Ci deve pur essere un modo per superare questa difficoltà. E’ vero c’è la possibilità della Comunione Spirituale ma non si può vivere una relazione solo con il pensiero o con il desiderio, abbiamo bisogno di un incontro “fisico”, abbiamo bisogno di mangiare quel “Pane” chi ci sostiene e ci da vita. Abbiamo bisogno di una comunità.

 

Sì o Signore, abbiamo bisogno della tua presenza in questa “sera” che ci spaventa. Fermati a cena con noi per spezzare ancora una volta il pane per noi, per “aprire i nostri occhi” e capire che tu sei il Risorto, colui che può infondere in noi sempre nuova speranza e fiducia. Fa “ardere” il nostro cuore con la tua Parola e fa che presto ritorniamo a sederci a tavola con te nella Celebrazione Eucaristica con la nostra comunità.

Noi frati vi ricordiamo sempre con affetto e ogni giorno preghiamo per voi

(P. Gabriele)