Blog

Grazie… (Pasqua 2018)

Grazie per la bellissima Pasqua che ho vissuto con voi.

 

Grazie a voi giovani e meno giovani del coro che con amore, passione e sobrietà ci avete portati con il canto a immergerci e a gustare la storia della nostra salvezza per giungere ad inebriarci dello splendore di Cristo risorto. 

Grazie per il tempo che avete dedicato e donato nelle prove.

Grazie soprattutto per la vostra passione, il vostro entusiasmo, il vostro cuore.

 

Grazie a voi persone umili e silenziose chi avete preparato la chiesa, dalle pulizie alla sistemazione dei fiori: una stupenda pennellata per un quadro semplice ma nello stesso tempo affascinante.

 

Grazie a voi catechiste/catechisti che durante la Quaresima avete saputo coinvolgere i bambini e i ragazzi nel cammino verso la Pasqua. Ho notato con vero piacere che ognuno cercava di dare il meglio di sé con disponibilità e competenza: e i risultati si sono visti.

Grazie per il tempo e l’amore donato.

 

Grazie a voi genitori che ogni domenica accogliete e accudite ai bambini più piccoli facendoli sentire parte della nostra comunità.

 

Grazie a voi ragazzi più grandi del gruppo Giovanissimi per aver partecipato ogni domenica accanto e accompagnando i bambini.

 

Grazie a voi chierichetti che con impegno ed entusiasmo vi dedicate al servizio nelle varie celebrazioni superando tante volte la fatica o altri interessi.

 

Grazie anche a voi Frati per la vostra disponibilità nell’accogliere le persone soprattutto nel sacramento della Riconciliazione.

 

Grazie perché sento di far parte di una comunità viva che vuole crescere e maturare, capace a volte di lasciare strade sicure per accogliere le ispirazioni e la guida dello Spirito Santo.

 

Grazie!

P. Gabriele

Auguri

Far Pasqua è nascere di nuovo ogni mattina.

Far Pasqua è temere di meno e sperare di più.

Far Pasqua è venir fuori da tutto ciò che lega e seppellisce.

Far Pasqua è pensare che la vita non va alla deriva.

Credere ancora e con più forza nella vita perché Cristo ha vinto la morte, ha vinto ogni potere del male.

Credere ancora e con più forza nell'amore, nel rispetto, nell'accoglienza, nell'aiuto reciproco perché Cristo ha amato e ha dato la sua vita per tutti.

Credere ancora e con più forza nella pace, anche se oggi sembra un'utopia, anche se oggi tanti, purtroppo, credono che per avere la pace bisogna uccidere. La pace è il primo dono, il dono più bello che ci ha fatto Cristo Risorto.

Credere ancora nell'uomo nonostante la sua fragilità e il suo peccato, perché porta in sé l'immagine di Cristo Risorto.

Non abbiate paura, ci ripete il Risorto, io sono con voi sempre.

Auguri per una Pasqua serena e felice

I frati A. Pastorello, Luciano, Franco, Gabriele e Antonio C.

Triduo Pasquale 2018

GIOVEDI SANTO

“Li amò sino alla fine”

Ore 19.00 S. Messa in Caena Domini - con la lavanda dei piedi

 

VENERDI’ SANTO

“Tutto è compiuto”

Ore 19.00 Celebrazione della Passione del Signore “In Passione Domini”

Giorno di silenzio, di intensa contemplazione del dono infinito di Cristo per noi: la sua vita per amore nostro

 

SABATO SANTO

Notte della “memoria”: della creazione, dell’Alleanza, della Fede, della Pasqua

Ore 22.00 Solenne Veglia Pasquale

Madre di tutte le Veglie

 

PASQUA DI RESURREZIONE DI GESU’ CRISTO

“Cristo è risorto!”

Ha vinto la morte e con lui siamo risorti ad una “Vita nuova”

V Domenica di Quaresima (2018)

I Remi - l’Amore, l’impegno

Altro elemento fondamentale in un veliero son i remi che facendo forza sull’acqua muovono e fanno andare avanti la barca. C’è un particolare molto importante da non trascurare: i remi devono essere presi e usati insieme, con un particolare ritmo, altrimenti la barca non si muove o meglio gira a vuoto.

I remi ci ricordano che in una barca è indispensabile lavorare insieme guidati dal ritmo del capovoga che nel nostro caso è Gesù. Occorre stare attenti e abituarsi al ritmo degli altri, occorre spendersi per gli altri, occorre sopportare il disagio del vento contrario, la fatica del mare agitato, certi che Gesù ci sostiene nelle avversità. E tutta questa fatica si chiama AMORE, cioè attenzione all’altro, ai suoi tempi, ai suoi bisogni perché la gioia più grande la si raggiunge quando si arriva alla meta insieme. Nella vita non si vince mai da soli, ma insieme.

Grazie Gesù, con te al mio fianco la fatica non mi spaventa! Tu mi insegni a remare, a darmi da fare per gli altri, tu mi insegni ad AMARE

 

Siamo pronti Gesù, ci vogliamo provare!
Vogliamo metterci ai remi e darci da fare.
Indicaci la rotta per non sbagliare,
dacci il ritmo per non rallentare,
stacci vicino per non mollare.
Con te al nostro fianco non temiamo la fatica,
non abbiamo paura delle onde, non ci scoraggia il vento.
Siamo pronti Signore, insegnaci a remare,
insegnaci ad amare.
Amen

IV Domenica di Quaresima (2018)

Le Vele - Il Perdono

In ogni veliero le VELE sono indispensabili per raggiungere ogni meta. Nella nostra vita abbiamo bisogno di muoverci, di correre, raggiungere mete, obiettivi ed è indispensabile spiegare le vele.

A volte abbiamo paura di "prendere il largo", inoltrarci nel mare aperto e quindi in qualche modo ammainiamo le nostre vele e stiamo fermi. Non dimentichiamo che sul nostro veliero c'è Gesù che ha in mano il timone, che sa guidarci anche tra le onde e le tempeste. Dobbiamo avere fiducia in lui, dobbiamo fidarci di lui. E' il suo amore che soffia sulle nostre vele e ci fa andare sereni e fiduciosi.

Il PERDONO è la nostra capacità di spiegare le vele accogliendo tutto l'amore di Gesù che continuamente "soffia" per condurci nei sentieri che realizzeranno la nostra vita. Quando siamo incapaci o non vogliamo perdonare è il momento in cui "ammainiamo" le nostre vele e siamo fermi, immobili. Ci chiudiamo in noi stessi incapaci di cogliere l'ebbrezza del vento, dell'amore di Gesù.

Spieghiamo allora le nostre vele il più possibile per lasciarci sospingere dallo Spirito di Dio che è l'amore di Gesù per raggiungere la sua e la nostra Pasqua.

 

Signore,
infondi in noi la tua forza,
donaci la tua sapienza,
consigliaci la giusta via,
rendici capaci di andare in profondità,
insegnaci a distinguere il bene dal male,
ad amarti con cuore sincero
e renderti grazie ogni giorno
per le tue opere.
Amen

III Domenica di Quaresima (2018)

Il Timone - la Conversione
Tutti noi sappiamo che ogni imbarcazione ha bisogno di un timone per seguire una rotta stabilita. Senza timone si corre il rischio di girare sempre intorno senza arrivare mai alla meta.
Nel veliero che ci sta conducendo alla Pasqua c'è Gesù che ha sal-damente in mano il timone. Lui conosce perfettamente la meta, lui è un esperto capitano che conosce ogni insidia del mare, dalle tempeste, ai venti burrascosi, alle secche. Lui conosce perfettamente la nostra vita, i nostri momenti di difficoltà, di scoraggiamento, di fatica e di stanchezza. Lui sa come "tirarci fuori" da queste situazioni. Con lui al timone siamo sicuri.
Forse la cosa migliore da fare è affidare a lui la guida della nostra vita. A volte incontriamo capitani che ci promettono di guidarci sicuri e felici, ma scopriamo poi che non è vero, che era una illusione.
In questo periodo "esoneriamo" allora tutti coloro che vogliono prendere in mano in qualche modo la nostra vita e proviamo a lasciare il timone a Gesù. Scopriremo che lui non ci delude

Signore,
com’è facile perdere di vista le cose importanti,
smarrire la strada, ambire a facili traguardi!
Tu ci ricordi che la vita è un bene prezioso
e ogni giorno va vissuto in pienezza.
Aiutaci a seguire la tua rotta Gesù,
guida la nostra vita sulla via della verità
e perdonaci ogni volta che dubitiamo di Te.
Amen

I Domenica di Quaresima (2018)

Il cammino della Quaresima può essere rappresentato da un veliero, simbolo della nostra Comunità. Il veliero solca il mare tra le onde, simbolo della nostra vita, della nostra realtà di ogni giorno. Si va verso una meta: la Risurrezione. Ecco il senso della Speranza. In questo veliero abbiamo fatto salire Cristo. E' lui che ha in mano il timone, è lui che ci indica la rotta verso una vita pienamente realizzata, è lui che sa far tacere il vento e le onde.

La vita sul veliero, nella nostra comunità, ha i suoi momenti belli, ma anche i momenti meno belli. A volte si vorrebbe scendere e andarsene perché non è sempre facile stare insieme e accogliere persone diverse. A volte ci viene il "mal di mare" e il viaggio può diventare insopportabile...

E' il momento di ricordarsi che con noi c'è Gesù che sa calmare il vento e le onde (le nostre difficoltà, le nostre paure, i nostri momenti difficili) che sembrano travolgerci.

Gesù ci chiederà di fidarci di lui, di seguire la sua via, di farci guidare da lui, di darci da fare come lui e amare come lui.

 

In questa prima domenica di Quaresima alcuni ragazzi della catechesi portano all'altare un'ancora per indicare che è il momento di tirarla su e di salpare. Sull'ancora una parola: "Libertà" perché ora siamo liberi di prendere il largo e di lasciarci guidare da Gesù nel cammino verso la Pasqua. L'ancora vuole rappresentare tutte le cose che ci appesantiscono, ci costringono a star fermi incapaci di muoverci.

Ecco l'impegno: vogliamo lasciare tutte le cose che ci frenano nel nostro cammino per sentirci liberi, liberi come Gesù nel deserto delle tentazioni. Liberi di nutrirci non solo delle cose, del "pane" di ogni giorno, ma anche del "pane" vero, della Parola di Dio, del Corpo di Gesù. Liberi di fidarci di Dio senza il bisogno di metterlo alla prova o di ricattarlo. Liberi di aderire ed essere fedeli al suo amore senza il bisogno di inginocchiarci di fronte ai tanti nostri piccoli o grandi idoli.

 

(I nostri catechisti per questa Quaresima si sono ispirati ad una proposta della Diocesi di Fossano rielaborandola parzialmente).