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Terza Domenica Avvento 2017 - Domenica della "gioia" - del "ringraziare" perché Gesù sta per arrivare

Dei colori - un cartellone bianco - un giovane cespuglio (oleandro) di cui non si conosce il colore dei fiori, una brocca d'acqua
Alcuni adolescenti cercano di spiegare che cos'è la gioia attraverso alcune pennellate di vari colori.
La gioia è un insieme di tante cose e realtà.
C'entra Gesù in tutto questo? A volte sì... siamo in ricerca... Viviamo tanti momenti di confusione
C'è qualcosa che vi rende felici? Forse un progetto da realizzare... Non so... tante cose spesso indefinite
A Giovanni Battista chiedono "chi sei"?
E tu chi sei? Una risposta non ce l'ho... (viene cantata un pezzo della canzone "Ci sono anch'io" di Max Pezzali). Non lo so ancora... Mi dicono che non sono ne carne, ne pesce... a me sembra di essere invece entrambi. Sono una bambina che vuole diventare adulta ma alla quale piace spesso rimanere bambina.
Le maschere. A volte metto una maschera, poi un'altra... non so ancora chi sono e provo ad essere ciò che mi chiedono gli altri.
Perché sei qui in chiesa oggi? E' un impegno che ho scelto... mi piace incontrare amici... ho bisogno del Signore
Un adolescente è come il cespuglio di Oleandro, bello, giovane, rigoglioso... ma non sa ancora di che colore saranno i suoi fiori.
Una brocca d'acqua. Il Natale, Gesù è un sorso d'acqua che ti ristora, che ti fa riprendere il cammino, che ti da e ti mantiene in vita, che raggiunge tutte le parti del corpo con delicatezza e amore ridonando vita e vitalità.

Prima Domenica di Avvento - Un pacco regalo, un cassetto, un aquilone

Il gruppo Giovanissimi, durante la Celebrazione Eucaristica, all'Omelia, propone una particolare riflessione sull'Avvento. Come vivere e prepararsi al Natale da adolescenti.

Un PACCO REGALO. Su questo pacco campeggiano due grandi scritte: ATTENZIONE e FRAGILE. Il pacco regalo è simbolo dell'Adolescenza: un bellissimo dono ma anche tanto fragile bisognoso di attenzione e cura.

Dentro questo pacco regalo un CASSETTO, simbolo della vita interiore dell'adolescente.

Dentro questo Cassetto ci sono i sogni, i progetti e i desideri di ogni adolescente. In certi momenti nell'adolescente subentra la paura: nelle relazioni famigliari, con gli amici, a livello affettivo e nel rapporto con Dio. La paura di fronte al futuro, la mancanza di fiducia

in se stessi: ce la farò, sarò all'altezza, verrò accolto?... e si è tentati a chiudersi, a chiudere i propri sogni, i propri progetti e desideri nel cassetto. Ma i sogni e i desideri se non vengono tirati fuori con coraggio e fiducia rischiano di fare la muffa...

Dentro questo cassetto, ancora, un AQUILONE.

Il desiderio più grande di un adolescente è la libertà.

Ecco l'aquilone che si alza alto nel cielo, libero di volare e sfidare il vento.

Ma l'aquilone per volare nel vento ha bisogno di un filo che lo tenga saldo altrimenti si perde e precipita. Ecco che la libertà di un adolescente deve essere guidata sapientemente da mani esperte ed entusiaste.

L'aquilone per stare in alto ha bisogno del vento contrario. Ecco che le difficoltà che un adolescente incontra non sono motivo di scoraggiamento, di rinuncia e di depressione ma strumento per rinforzare e rendere ancora più bella la libertà e la vita.

Riassumendo: vivere questo cammino di Avvento e prepararsi al Natale da adolescente vuol dire:

Prendere coscienza della propria bellezza e delle grandi possibilità che si possiedono, un meraviglioso dono di Dio.

Prestare molta attenzione perché si è ancora fragili.

Avere il coraggio di tirar fuori e affrontare i propri sogni, i propri progetti e desideri, le relazioni, la propria fede, il proprio futuro.

Crescere e maturare nella libertà: una libertà guidata.

Vivere le difficoltà come momento di crescita e non di scoraggiamento.

(P. Gabriele)
(Idea liberamente rielaborata da una riflessione di Don Marco Pozza)

Guarda le foto

 

22/10/2017 - Santa messa animata dal gruppo Missionario

Un nuovo anno è iniziato (2)

Penso a voi animatori dei gruppi famigliari. Voi sapete quanto è  importante specialmente oggi accompagnare le famiglie nel cammino cristiano. Le difficoltà non mancano. Abbiate cura di loro con accoglienza, amore e rispetto. Infondete in loro speranza e coraggio, forza e dedizione nel crescere i figli. Grazie per il vostro prezioso servizio.

 

Penso a voi animatori che accompagnate i genitori che chiedono il Battesimo per i loro figli. E’ un momento molto bello è delicato per queste coppie che diventano genitori e desiderano far nascere i propri figli alla vita Trinitaria con il Battesimo. Siate vicino nella gioia e anche nella loro fatica di inventarsi una nuova vita con la presenza dei figli. Grazie.

 

Penso a voi animatori di giovani coppie che desiderano celebrare il sacramento del matrimonio. A volte il “Corso per fidanzati” è visto come un peso o una cosa inutile. A voi aiutarli a cogliere e a maturare la bellezza e la grandezza del sacramento del matrimonio. Hanno bisogno della vostra accoglienza, testimonianza e della vostra preghiera. Grazie per il tempo e l’amore che donate.

 

Penso a voi operatori volontari della Caritas che con disponibilità e amore ascoltate le fatiche e i bisogni di tante persone per dar loro un aiuto, un conforto, la possibilità di ritrovare ancora una dignità nel vivere quotidiano. Risuonino sempre nel vostro cuore le parole di Gesù: “qualunque cosa avete fatto ad un mio fratello, l’avete fatto a me”.

 

Penso a voi animatori dei gruppi degli “anziani”. Spesso il carico degli anni porta non pochi disagi fisici ed esistenziali. Ecco allora il bisogno di sostenersi a vicenda per sentirci ancora insieme, per alleviare la fatica, per ritrovare quel calore di una mano, di un sorriso, di un abbraccio che con gli anni tendono ad esaurirsi.

 

Penso alle tante persone che si notano molto poco ma che sono preziosissime nel rendere la nostra chiesa, il nostro Oratorio, pulito ordinato e accogliente. E’ sempre bello entrare in chiesa e vederla pulita, ordinata e accogliente. Così pure per l’Oratorio. E’ importante che i nostri bambini e ragazzi sentano l’Oratorio come casa loro e lo frequentino volentieri. Grazie per questo umile servizio ma preziosissimo agli occhi di Dio.

 

Penso infine a tante altre persone che ancora non conosco ma so che in modi diversi, dalla preghiera al sostegno economico, sono presenti per fare della nostra parrocchia una vera famiglia.

 

Voglio ricordare anche le persone ammalate. Grazie perché con la vostra preghiera umile, silenziosa e a volte sofferta, sostenete il cammino della nostra parrocchia.

 

(P. Gabriele)

Un nuovo anno è iniziato (1)

Il cammino parrocchiale è iniziato attraverso le sue molteplici attività. Ho visto con immensa gioia e gratitudine quante persone dedicano e offrono il loro tempo, la loro competenza e soprattutto il loro amore per la comunità parrocchiale.

 

Penso a voi Consiglio Pastorale. Il vostro compito è fondamentale e indispensabile in una parrocchia. Avete il compito di guida, sostegno e testimonianza all’interno della comunità parrocchiale. Siete stati scelti nella comunità e a voi si richiede un impegno in prima persona. A volte il cammino della comunità non è sempre coerente e gratificante, ma non dovete mai perdere la speranza perché tutto il nostro servizio si fonda in Cristo, speranza che non delude mai. Grazie.

 

Penso ai catechisti, una bella squadra numerosa ed entusiasta che si prende cura dei bambini e dei ragazzi per accompagnarli nel loro cammino di fede. Avete un compito meraviglioso. A voi dico: vi a ammiro, vi stimo e ho grande fiducia in voi. So che il cammino non sarà sempre facile soprattutto a volte nella relazione con le famiglie, ci saranno incomprensioni, momenti di stanchezza e di delusione. In quei momenti guardate gli occhi e il sorriso dei vostri bambini e ragazzi e tutto si appianerà perché in quegli occhi e in quei volti sorridenti si cela il volto di Gesù. Aiutate i bambini e ragazzi a vivere una bella esperienza di comunità e di chiesa. Fateli sentire protagonisti e felici di conoscere Gesù e il suo messaggio. Grazie.

(Bellissimo il poster in chiesa per l’inizio dell’anno catechistico. Seminiamo “la nostra fede”. Complimenti alle autrici.)

 

Penso a voi animatori del gruppo Giovanissimi. Avete un compito anche voi importante e nello stesso tempo molto delicato: accompagnare ragazzi/e in un momento particolare della loro vita: l’adolescenza. Vi siete accorti della loro bellezza, delle loro potenzialità ma anche della loro fragilità. Sono bellissimi perché stanno sbocciando alla vita, stanno cercando non senza difficoltà il loro cammino, il loro futuro. Hanno bisogno di essere accolti sempre e comunque, riconosciuti, stimati e amati incondizionatamente. Sono un po’ come Francesco di Assisi che chiedeva “Signore che cosa vuoi che io faccia?”. A voi il compito di aiutarli con delicatezza e amore, con autorevolezza e disponibilità a dare una risposta a questo interrogativo fondamentale. Non siete un gruppo numeroso ma sono sicuro che con il tempo altri giovani si uniranno a voi. Grazie.

 

Catechisti e animatori aiutate i bambini e ragazzi a sentire l’Oratorio come casa loro. All’Oratorio possono venire quando vogliono per trascorrere qualche ora nel gioco, per mangiare una pizza, semplicemente per incontrarsi.

(P. Gabriele)

(Continua....)

APPUNTAMENTI per la FESTA di S. FRANCESCO 2017

 

  • Martedì 3 ottobre:
    • Þ Ore 16.00: benedizione degli animali
    • Þ Ore 19.00: Solenne Transito di San Francesco (Passaggio dal tempo all’eternità)
    • Þ Ore 20.30: Prove del coro in chiesa
  • Mercoledì 4 ottobre:
    • Þ Ore 18.30: Solenne concelebrazione eucaristica con la partecipazione di alcuni sacerdoti del Decanato e religiosi della città, oltre alle Autorità civili e militari. Recita della Preghiera per l’Italia.
    • Þ A seguire convivio in Franciscanum.

Per meglio organizzare la festa, chi può e vuole contribuire con la preparazione di qualche cibo è pregato di contattare la Sig.ra Anna Manià

GRAZIE!

Al Signore che mi ha voluto qui con voi. Alla Comunità dei frati che mi ha accolto con affetto e incoraggiamento. A tutti voi che mi avete accolto con simpatia, stima e calore. Grazie a quanti mi hanno mandato dei messaggi augurali ancor prima della mia venuta qui.

Come avete potuto costatare la comunità dei frati non è più giovane. Non possiamo darvi la giovinezza, ma possiamo darvi la saggezza dei nostri anni, la capacità di ascolto, la pazienza, la dolcezza di un nonno, di un padre e di un fratello.

Sono venuto in mezzo a voi e con me Luciano e Antonio, con gioia e con il desiderio di camminare con voi, possiamo dire, mano nella mano. Non vi nascondo la preoccupazione per un compito e una responsabilità così impegnativa. Confido molto nell'aiuto del Signore, nell'aiuto della comunità dei frati e nel vostro.

Venendo qui ho trovato una bella comunità, viva e vivace. Me ne sono reso conto già questa estate al camposcuola dei ragazzi a Sutrio: una bel gruppo di ragazzi, una squadra bellissima di catechisti - animatori. Questa estate incontrando i ragazzi al camposcuola avevo una maglietta con la scritta: “Voglia di sognare”. Sì desidero ancora sognare assieme a voi.

Sogno una comunità che si ritrova come famiglia alla domenica per pregare insieme. Sogno una comunità che si prende cura in particolare dei bambini, ragazzi, adolescenti e giovani. Sogno una comunità che si prende cura delle famiglie che si stanno formando, di quelle appena formate, e di tutte le famiglie in particolare di quelle in difficoltà e a volte ferite nel loro cammino d'amore.

Sogno una comunità che si prende cura delle persone bisognose, sole e abbandonate. Sogno una comunità accogliente, capace di rispetto e di misericordia. Sogno una comunità dove si sente il bisogno di camminare insieme, di condividere e di aiutarsi l’un l’altro, capace di responsabilità, che sente la parrocchia come la sua famiglia, che sa donare il proprio amore, il proprio tempo e le proprie competenze per il bene di tutti. Sogno una comunità che vuole bene ai frati, che li aiuta ad amare e servire il Signore nei fratelli e sorelle.

Vi chiedo, come lo chiede continuamente Papa Francesco, di pregare per noi frati. Aiutateci a ad essere e a vivere da Frati. Non chiedeteci cose che potete fare anche voi come laici. Non permetteteci di invadere il vostro campo. Aiutateci a sentirci anche noi famiglia e lasciateci il tempo di stare in famiglia per pregare e condividere un po’ di tempo insieme perché è importante per noi come lo è per voi.

Vi portiamo sempre nel nostro cuore e nella nostra preghiera.

Gabriele