Vivere il tempo del covid-19

Signore, mi hanno chiesto di rimanere in isolamento senza avere contatti ravvicinati con gli altri, nemmeno con i miei confratelli. Tutto all’improvviso quando non te l’aspetti: accompagni un tuo confratello che ha difficoltà a camminare a fare un controllo e ti ritrovi, pur avendo usato tutte le precauzioni, in isolamento perché quel tuo confratello è risultato positivo senza alcun sintomo.

Signore stiamo vivendo un momento tanto difficile che ci riempie di paura e di ansia. Abbiamo paura di tutto e di tutti. Tutti possono essere dei potenziali pericoli da evitare.

Questa non è vita Signore!

Ci viene da chiederci: perché non ci rispondi Signore? Sembri sordo o indifferente al dolore di tante persone che perdono la vita senza un affetto, una carezza, un bacio; alla fatica dei medici e infermieri che giorno e notte cercano di arginare questa tempesta impietosa; alla solitudine di tanti anziani relegati nelle case di riposo; alla disperazione di tante persone che sono costrette a chiudere le loro attività lasciando sulla strada innumerevoli famiglie senza sostentamento.

Eppure Signore so che tu ci sei ... ma perché non ti vedo e non ti sento? Sono diventato cieco e sordo?

Mi viene in mente la tua esperienza Gesù sulla croce quando nella tua umanità disperata per la sofferenza e l’abbandono, hai gridato “Padre perché mi hai abbandonato?" Ma Dio non ti aveva abbandonato anche se tu stavi morendo. E l’hai capito e ti sei lasciato andare al Padre con fiducia. E il Padre ti ha accolto per donarti una vita immensamente più grande: la Risurrezione.

Sì anche quel momento tragico di Gesù era vita come lo è la nostra.

Che il Signore ci aiuti a fidarci ancora di Lui, a prendere in mano la nostra vita così come ce la ritroviamo per darle ancora un senso. Infonda in noi la speranza che insieme, seppur divisi, possiamo ancora camminare nella vita.

(P. Gabriele)