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L’esperienza del limite

Carissimi, sentiamo tutti il peso di questo momento che ci fa vivere qualcosa di misterioso e di inaspettato. E’ un tempo difficile perché non siamo abituati, perché sentiamo che la nostra libertà viene limitata, perché, forse, ci pensavamo onnipotenti … ma ora tocchiamo con mano la fragilità dell’esistenza umana. Forse vorremmo che Dio, attraverso le nostre preghiere, risolvesse questi problemi, ma Dio non ci libera da ogni malattia, da ogni male, ma ci aiuta in ogni malattia.

Noi come comunità di frati, chiusi anche noi nel nostro convento, abituati all’incontro eucaristico giornaliero e soprattutto domenicale, sentiamo la vostra mancanza. Vi siamo vicini e vi pensiamo ogni giorno: pensiamo a chi tra voi è ammalato o solo; a chi tra voi è avanti negli anni e deve cercare ogni precauzione; pensiamo a voi genitori nell’impegnativo compito di stare accanto ai vostri figli che mal sopportano la “reclusione” tra quattro mura, bisognosi di spazi e di incontri; pensiamo a voi bambini e ragazzi, pieni di vita, di sogni e di speranze, costretti a limitare e a gestire il vostro bisogno di muovervi, il vostro bisogno di affetto vissuto e nutrito attraverso incontri ed esperienze affettive.

Non vediamo le “regole” sempre come un limite alla nostra libertà, ma anche come un aiuto per crescere, maturare e star bene tutti.

Ogni mattina noi frati ci ritroviamo nella cappella del convento per pregare. Nella celebrazione eucaristica preghiamo per voi. Mettiamo sull’altare le intenzioni di ognuno di voi e le presentiamo all’infinito amore di Dio nostro Padre perché ci aiuti a vivere questo momento con forza e serenità.

Forse in questo momento il Signore ci sta aiutando ad accogliere la consapevolezza del limite. Pur essendo grandi per la nostra intelligenza sentiamo di vivere in un mondo per sua natura limitato. Tutto questo non ci deve deprimere ma aiutare a prendere coscienza e a valorizzare quanto di bello abbiamo in noi e attorno a noi e che diamo spesso per scontato.

Sentiamoci comunità, famiglia. Troviamo un po’ di tempo per la preghiera che è lo strumento più potente che abbiamo. Preghiamo gli uni per gli altri non per “alienarci” o piegare Dio alla nostra volontà ma per accogliere e vivere i suoi disegni di amore per noi. Nella nostra preghiera facciamoci aiutare da Maria, madre della salute.

Non dimentichiamoci di ringraziare il Signore per il dono dei medici e operatori sanitari che stanno donando tutto se stessi per noi. Preghiamo per loro perché il Signore li sostenga nel loro eroico impegno quotidiano.

E per noi perché sappiamo seguire i loro consigli per il nostro e il loro bene.

Un abbraccio a ciascuno di voi.

Vi vogliamo bene.

P. Gabriele, Pastorello, Luciano, Franco e Antonio

Cammino di Catechesi 2019/2020

Con lunedì 23 settembre alle 16.30 riprendiamo il cammino di Catechesi dell’Iniziazione Cristiana del nuovo anno pastorale 2019 - 2020. Un cammino che vede un centinaio di bambini e ragazzi impegnati attraverso incontri, attività varie e gioco nell’incontrare Cristo. Tappe importanti accompagneranno questi bambini e ragazzi nei vari anni: la prima Confessione, la prima Comunione e la Confermazione. Un cammino che non si esaurisce con la Cresima ma che si desidera continui nel gruppo del Post Cresima e dei Giovanissimi.

Domenica scorsa i Catechisti e Animatori si sono incontrati al Santuario di Monte Grisa per pregare e riflettere insieme sul compito così bello e importante di accompagnare questi bambini e ragazzi all’incontro con Cristo.

Al termine di questa mezza giornata di Ritiro una conclusione: Con i bambini e ragazzi non servono tante parole o contenuti particolari, ma hanno bisogno di essere aiutati a vivere un’esperienza di gruppo serena e gioiosa con dei testimoni credibili e coerenti. Hanno bisogno di sentirsi “a casa” assieme alla Comunità. Di scoprire un Gesù molto concreto e vivo, un Gesù che entra nella loro vita, nei loro giochi, nelle loro attività, un Gesù accogliente e rispettoso, buono e misericordioso che per amore ha donato la sua vita. Crescendo in questo clima l’incontro con Cristo continuerà ad essere bello e gioioso e soprattutto duraturo.

(P. Gabriele)

Un appello alla Comunità

E’ sempre bello ed entusiasmante vedere in chiesa tanti bambini e ragazzi. Ci apre il cuore perché sono il nostro oggi e il nostro futuro e ci apre sempre il cuore alla speranza.

Ma questi bambini e ragazzi hanno bisogno che qualcuno li segua, doni loro del tempo per aiutarli nel loro cammino di fede.

Abbiamo bisogno in questo momento di persone che donino il loro tempo con entusiasmo e con il cuore per accompagnare nella catechesi i bambini e ragazzi che frequentano la nostra chiesa.

Mi rendo conto che gli impegni personali e famigliari sono tanti …  ma siamo anche chiamati a prenderci cura di questi piccoli. Gesù nel Vangelo ci ricorda che «Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me» (Mt 25,40). E al Signore non si può dire di no!

P. Gabriele

Avete una bella comunità

Sono le parole che il nostro Vescovo Giampaolo ci ha detto domenica scorsa, solennità di Pentecoste nel conferimento del sacramento della Confermazione ai nostri ragazzi. Parole molto belle e confortanti che vogliono sottolineare l’impegno di una comunità che trova nel Signore il suo punto di riferimento e di forza.

Un “gruppone” di ragazzi accompagnati con amore e dedizione dalle Catechiste/i, seguiti dai loro genitori coinvolti nel cammino dei figli. La gioia, la bellezza e la serietà di 26 volti hanno contagiato la numerosissima assemblea e anche il Vescovo. E questo grazie al cammino fatto soprattutto quest’anno. Un cammino che li ha visti coinvolti nel Progetto Samuele della Diocesi, nel volontariato e nell’incontro con il Vescovo a “casa sua” in Vescovado.

Un ragazzo commentando l’esperienza del progetto Samuele così si esprimeva: “mi sono reso conto che Dio è tutto e se Lui non ci fosse noi non ci saremmo e che la Fede è un elemento radicale della nostra vita”. Obiettivo della Catechesi pienamente raggiunto: quello di far incontrare Dio in Gesù Cristo.

Domenica scorsa accanto al Vescovo ringraziavo il Signore per questo meraviglioso dono. Assieme al Signore ringraziavo le Catechiste/i che hanno dato tanto del loro tempo, entusiasmo, dedizione e amore per questi ragazzi. Ringraziavo i genitori di questi ragazzi che si sono lasciati coinvolgere nel cammino dei loro figli, per avermi accolto in visita a casa loro in famiglia e per avermi fatto sentire a mio agio. Per me è stata un’esperienza bellissima incontrare con attenzione e rispetto ogni famiglia. Ringraziavo questi meravigliosi ragazzi che hanno avuto fiducia in noi e si sono fidati.

Osservavo che quando una comunità si prende cura in particolare dei più piccoli, dei ragazzi e dei giovani, rinasce ed è fonte di gioia e di speranza per tutti.

Al contrario, quando una comunità non si prende cura dei più piccoli, ragazzi e giovani, è destinata a morire. E nessuno di noi vuole veder morire la propria comunità, la propria famiglia.

(P. Gabriele)

Perchè una verifica

A fine anno Pastorale riteniamo importante fare una verifica del cammino percorso. Perché?

Come in ogni ambito della vita personale, così anche nel nostro cammino comunitario è bene di tanto in tanto fermarsi e riflettere per individuare le cose belle vissute e i momenti di fatica e di fragilità.

Individuare e dare un nome alle cose belle vissute: prendere coscienza che il Signore ci ha accompagnato durante quest’anno. La sua presenza è stata sempre costante, discreta ed efficace. Quanto abbiamo vissuto è un suo dono d’amore per ciascuno di noi. Da questa considerazione deve scaturire la nostra riconoscenza verso Dio che ci ama, ci accoglie, ci rispetta e ci sostiene con il suo amore.

Individuare i momenti di fatica e di fragilità: non per sentirsi e vivere in colpa, ma per accogliere con umiltà i nostri limiti e chiedere al Signore l’aiuto necessario per superarli, per rinnovare il nostro entusiasmo e il desiderio di seguire e servire il Signore nei nostri fratelli e sorelle. Da qui nasce il bisogno di pregare per la nostra comunità parrocchiale perché realizzi sempre meglio il progetto di amore che Dio ci ha affidato.

BUON NATALE

Natale: un nuovo inizio è sempre possibile

Perché il Natale affascina tutti?

Forse per la presenza di un bambino e forse perché quel Bambino ci dice che Dio ci è vicino. A me il Natale piace tanto perché mi fa pensare che è sempre possibile un nuovo inizio. Ne abbiamo così bisogno tutti quanti di sapere che è possibile ricominciare. Quando ci sembra che i nostri giorni siano tutti uguali, quando ci manca quel qualcosa di speciale che ci fa alzare al mattino, che ci fa battere il cuore e ci da lo stimolo per spegnere la sveglia e alzarci in piedi senza perdere inutilmente altro tempo. O magari quando i giorni sono tutti diversi gli uni dagli altri e allora ci pare che non ci sia nulla che li accomuni perché la nostra vita non ha una direzione precisa perché senza una meta anche il viaggio nei posti più diversi ci sembra senza significato. In quei giorni il Natale ci ricorda che ogni giorno è un dono da accogliere. Oppure quando ci sembra che gli amici siano lontani e ci sentiamo piccoli, invisibili e ci sentiamo come se fossimo stati invitati a quella festa in cui tutti sembrano divertirsi ed essere al proprio posto. Quando abbiamo sbagliato a dire quella cosa che ci pare abbia rovinato poi il rapporto e quando ci sentiamo soli anche in mezzo ad una folla. In quei giorni il Natale ci ricorda che ci basta il sorriso di un bambino per ritrovare il nostro posto nel mondo e ricominciare. Forse Gesù è nato per questo, per dirmi che ogni giorno può essere un nuovo inizio se Lui è con me, che ogni giorno può essere l'inizio di qualcosa di nuovo dentro di me se c'è Lui a lottare accanto a me.

Rinasci Gesù dentro di me, fa rinascere anche per me il Natale e in ogni singolo giorno della mia vita. (Da "Comunicare il sorriso" di Giovanni Benvenuto)

 

Un augurio per un Natale sereno e pieno di gioia

dalla Comunità dei Frati

A. Pastorello, Luciano, Franco. Antonio C., Gabriele

III DOMENICA DI AVVENTO

Il Cestino della bici - BASTA POCO PER ESSERE FELICI

Siamo giunti ormai alla terza domenica di Avvento, un percorso che ci siamo ripromessi di vivere con entusiasmo, gioia e ottimismo immaginando di essere in sella alla nostra bicicletta. Le ruote sono gonfie, la strada che conduce a Gesù è tracciata … possiamo proseguire con i nostri preparativi.

Vorremmo portare con noi tante cose: il telefonino, qualcosa da mangiare, un cambio da vestire e naturalmente qualche dono per Gesù. Ma il CESTINO della nostra bicicletta è troppo piccolo, non sappiamo come fare, tutto ci sembra indispensabile! Anche oggi ci viene in aiuto Giovanni Battista che, invitandoci a donare parte di ciò che possediamo ai meno fortunati, ci ricorda che , in fondo, BASTA POCO PER ESSERE FELICI!

Il CESTINO ci dice:

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